Una vacanza perfetta. Un thriller con tematiche degne di riflessioni.

Una vacanza perfetta. Un thriller con tematiche degne di riflessioni.

Buongiorno viaggiatori, oggi siamo in partenza per Una vacanza perfetta grazie al thriller intrigante e dalle tematiche interessanti e degne di riflessioni scritto da Laure Van Rensburg, edito da Sem.

Tutto inizia quando Ellie, una giovane e affascinante studentessa, decide di trascorrere un weekend in compagnia del fidanzato Steven.

Ma se vi aspettate romanticismo vi sbagliate di grosso.

Perché leggere Una vacanza perfetta, se tutti gli elementi della trama appaiono a chi è abituato alla lettura di thriller, come luoghi comuni del genere?

Per lo stile di scrittura dell’autrice, che grazie ai capitoli brevi riesce a tenere l’attenzione alta, ed è in grado di regalare colpi di scena in un crescendo di tensione e inquietudine.

Ma questo non è l’unico motivo per leggere Una vacanza perfetta.

è senza ombra di dubbio un thriller intrigante che grazie al doppio punto di vista nella narrazione, offre ampie riflessioni su tematiche interessanti e importanti di cui si parla troppo poco, come per esempio il tema del vittimismo.

Tornando alla trama, ammetto che può apparire scontata, ma nonostante questo, ritengo che questo libro meriti di essere letto, andando oltre le apparenze.

Immaginiamo una baita lontana e isolata, una coppia bloccata a causa di una tempesta di neve, nessun modo per mettersi in contatto telefonico per chiedere aiuto e gli elementi comuni ci sono…

Se poi aggiungiamo la giovane età di lei e che lui sia un professore, allora direi che abbiamo tutto, ma come dicevo poco fa, non lasciatevi ingannare.

Una vacanza perfetta resta una lettura piacevole, un thriller avvincente con tematiche degne di riflessione che sapranno intrattenere.

Rabbia, bugie, vendette, giochi di seduzione all’apparenza innocenti e diversi segreti sapranno tenervi compagnia in queste trecentotrenta pagine.

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Una vacanza perfetta un thriller intrigante

Lui sente che ci sono cose che lei non dice,

spesso perdendosi tra i sui pensieri. 

 

Il bambino e il cane. Storie di forti emozioni e legami indissolubili.

Il bambino e il cane. Storie di forti emozioni e legami indissolubili.

Buongiorno viaggiatori, Il bambino e il cane edito da Marsilio ha saputo regalarmi emozioni molto forti.

Un racconto che ha smosso in me ricordi dolorosi fin dalle prime pagine. La narrazione ha inizio nell’isola di Honshù, devastata da terremoto e tsunami, dove un ragazzo di nome Kazumasa incontra quello che diventerà un amico speciale a quattro zampe.

Ed è da questo momento che il nostro protagonista e Tamon ci regaleranno le prime emozioni.

Un cane che è in grado di donare di nuovo allegria alla madre di Kazumasa che soffre di demenza.

<<Portiamo Tamon a fare una passeggiata, tutti insieme?>> propose lui.

Mayumi annuì. <<Quando c’è Tamon, la mamma esce volentieri. Altrimenti non ne vuole sapere, starebbe sempre chiusa in casa>> rispose infilando la busta nella tasca posteriore dei jeans e togliendosi il grembiule.

Ma quando Kazumasa perde la vita, la madre e la sorella non possono più occuparsi di lui perchè già faticavano a sopravvivere.

Inizia per il cane un viaggio che lo porterà a conoscere quelli che saranno i suoi nuovi padroni e vi posso assicurare che ognuna di queste storie sarà in grado di commuovere.

Ne Il bambino e il cane incontriamo Tamon capace di donare amore incondizionato, dotato di un sesto senso capace di captare i vari stati d’animo.

Una storia che ha risvegliato il ricordo di un grande dolore e mi ha fatto sentire la mancanza del mio pelosetto che è stato al mio fianco per diciassette anni e che mi ha lasciato a causa del suo cuoricino fragile mandando in pezzi il mio.

Nonostante questa parentesi dolorosa, questa storia mi ha trasmesso tanta speranza rimarcando nel racconto di ogni viaggio di Tamon cosa significano le parole amicizia, legame e coraggio.

Se amate i racconti con protagonisti a quattro zampe vi consiglio di non perdere questo libro.

Il bambino e il cane

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Tamon era molto diverso. 

veva fiducia nella persona che lo portava al guinzaglio e camminava tranquillo, senza chiedere nulla.

Come un compagno. 

La casa delle luci. Carrisi adora disorientare i suoi lettori.

La casa delle luci. Carrisi adora disorientare i suoi lettori.

Tra luci e ombre si dipana un nuovo mistero per Carrisi: La casa delle Luci.

Viaggiatori siete pronti per il terzo misterioso viaggio all’interno delle case, accompagnati da Pietro Gerber?

Per il viaggiatore smarrito che è capitato qui senza conoscere i precedenti libri di Carrisi, mi sembra doverosa una premessa.

Nella casa delle voci conosciamo Pietro Gerber, psicologo specializzato in ipnosi per bambini, un personaggio caleidoscopico ed estremamente problematico che si evolverà insieme ai tre libri.

A differenza degli altri romanzi di Carrisi (ad esempio Io sono l’abisso) , più orientati verso la risoluzione di casi di crimini che coinvolgono serial killer, La casa delle voci e in generale tutta la trilogia, è ad alto contenuto psicologico.

Nel primo libro Gerber si trova a dover ipnotizzare Hanna che, nonostante sia un adulta, il trauma dentro il quale scavare è avvenuto quando era bambina.

Carrisi ci ha sempre abituato a storie avvincenti e ritmi molto serrati, ma nonostante qualche pregio, come la narrazione scorrevole, le trame avvincenti ed i personaggi ben caratterizzati, devo ammettere che il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca, lasciandomi con più domande che risposte.

Ho faticato ad ingoiare questo rospo, sono sincera.

Nella casa senza ricordi, il secondo volume, ho preso consapevolezza di quanto a Carrisi piaccia disorientare i lettori e farli “arrabbiare” con un finale estremamente aperto e che ci lascia con mille dubbi.

Il paziente di Gerber, in questo caso si chiama Nico, un bambino che non parla e non ricorda nulla, soprattutto dove sia la sua mamma.

È proprio su questa amnesia che Gerber dovrà lavorare.

Eccoci giunti finalmente all’ultimo libro, vero protagonista di questa recensione.

La casa delle luci è il tredicesimo romanzo di Carrisi.

Pietro Gerber è ormai conosciuto come l’addormentatore dei bambini, un soprannome macabro, ma estremamente adatto, poiché induce i bambini ad uno stato di trance profondo per poter fare emergere i loro traumi sepolti ed aiutarli a trovare una soluzione.

Firenze, Gerber si trova ad attraversare un momento particolarmente difficile, tanto che inizia a mettere in dubbio le sue capacità lavorative.

Dopo il caso dell’Affabulatore, Gerber non era più stato più lo stesso. E tutti se n’ erano accorti.

Fino all’arrivo di Eva che ha estremamente bisogno del suo aiuto.

Pietro nutre diversi dubbi riguardo questo caso che reputa inadatto alle sue competenze.

L’addormentatore di bambini è sfinito e crede poco nelle sue capacità, vorrebbe rinunciare, ma la descrizione del un macabro amico immaginario di Eva stuzzica i suoi sensi.

Ciò che non si aspetta sono i risvolti che prendono le sedute di ipnosi, facendo emergere una personalità a lui conosciuta.

Da questo momento in poi non riuscirete più a staccarvi dalle pagine.

Il racconto si fa estremamente coinvolgente e saremo spronati a scoprire quale legame si cela fra Gerber e l’amico immaginario di Eva.

Fra i tre romanzi della trilogia ho trovato questo più nelle mie corde, il racconto è molto incalzante e si susseguono scene forti ed inquietanti.

Ovviamente non mi spingerò oltre, perché voglio che anche voi proviate lo stesso senso di profonda angoscia, come è capitato a me.

Finalmente un finale che lascia poco in sospeso, se non alcuni particolari che riguardano i due libri precedenti.

I tre libri possono essere letti in ordine cronologico, ma volendo anche singolarmente, io comunque lo sconsiglio.

Pur essendo un libro che ho letto con grande trasporto, continuo a preferire la serie de “Il suggeritore”.

La casa delle luci

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Altri miei articoli? I segreti di Tutankhamon, FINCHé NON APRIRAI QUEL LIBRO

Lo psicologo sapeva che il peggio doveva ancora arrivare. La ragazza sembrava davvero spaventata. “A volte, accadeva anche nel cuore della notte: Eva si svegliava per giocare con lui.”

Il segreto della balena. Avventure fra le onde e salvaguardia degli animali.

Il segreto della balena. Avventure fra le onde e salvaguardia degli animali.

Samuele è il protagonista di questa storia, un bambino che ha la fortuna di poter viaggiare insieme alla sua mamma: Sara che di mestiere fa l’etologa; Il segreto della balena li porterà verso una nuova avventura in Nuova Zelanda.

Si tratta di un racconto per giovani ragazzi a patto che siano pronti a vivere con intensità le imprese del piccolo Samuele.

Samuele è un avventuriero ed un attento osservatore, non gli sfugge nemmeno un dettaglio di cose o persone, affamato di novità e di conoscenza.

Ogni occasione è quella giusta per vivere con la sua mamma una nuova avventura, per esplorare nuovi luoghi e conoscere persone ed animali.

Così accade anche questa volta: lui e la mamma si recano in Nuova Zelanda, perché qualcosa di brutto sta accadendo a questi meravigliosi cetacei.

La mamma di Samuele e il suo amico Marco, esperto di specie marine, iniziano le indagini.

Nel frattempo Samuele conosce Suki, altra giovane avventuriera.

I bambini, attratti dalla cuoca Georgie e dai suoi particolari tatuaggi, inizieranno a conoscere le tradizioni del popolo Maori e le loro leggende.

Per Samuele sono le vacanze di Pasqua, ma il ragazzo trascura volentieri i suoi obblighi scolastici per lasciare spazio alla conoscenza di questo meraviglioso luogo.

Un racconto che si divide in una duplice avventura: le indagini degli adulti e le scoperte dei due giovani esploratori.

Non solo divertimento però, anche la dolorosa consapevolezza del delicato ecosistema marino e di quanto la mano dell’uomo rischia di comprometterlo.

Una lettura scorrevole ed entusiasmante, le illustrazioni sono molto delicate, mi ha colpito molto il fatto che a tutti i personaggi illustrati manca il volto, non è però motivo di disturbo, perché il racconto è talmente coinvolgente da portare il lettore ad immaginare tutto.

Ho amato in particolar modo il fatto che Sara non menta mai a suo figlio, nonostante la verità non sia facile da digerire.

Lei preferisce essere sempre onesta per far comprendere al ragazzo l’importanza della situazione e tutti gli aspetti del suo lavoro.

Il segreto della balena

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Altri libri recensiti da Sara: Tom e Pippo combinano un guaio, PIù VELOCE DI TUTTI

-Le hanno uccise? – Strillò Samu – tu non lo avresti mai permesso-

Samuele ascoltami. Riportare in mare una balena non è una cosa semplice. (…) Se i veterinari non fossero intervenuti, le balene sarebbero comunque morte, solo soffrendo molto di più-

Parole di Raùl Nieto Guridi. l’arte in un libro.

Parole di Raùl Nieto Guridi. l’arte in un libro.

Galleggiare tra fluidi confusi e torbidi di scontate o inattese Parole, troppo spesso poco veritiere, altrettanto spesso scarsa espressione dei pensieri.

Eppure basta cercare la corrente giusta, quella che tira sotto, nei pensieri oscuri e nei silenzi che succhiano l’ossigeno direttamente dai polmoni, lasciandoci senza fiato, alla disperata ricerca di un nuovo respiro, di una nuova, vera parola.

Parole è un albo illustrato da Raùl Nieto Guridi, un tuffo nel colore pieno, deciso, quasi un’impronta dentro la testa.

Visi, profili, bocche serrate, bocche spalancate e fiato, tanto fiato per buttare fuori tutto ciò che è stato seppellito.

I visi si guardano, comunicando in mille linguaggi, uno di fronte all’altro, a testa in giù, visi che sovrastano e visi che si nascondono, illustrati in una sapiente ed espressiva gradazione di colore.

Ci sono tentativi, urla, incapacità ad esprimersi, confusione, risentimento, sensi di colpa e sempre di più ci si sente travolti dal vortice delle emozioni.

Non conta il numero di parole, ma l’intensità con cui esse vengono scagliate contro le nostre orecchie.

Allora ecco che ogni immagine diventa fucina ardente di emozioni, trasformazione continua, crescita personale e caduta nel baratro di nuove, dolorose consapevolezze.

Guridi è uno sperimentatore, un esploratore dell’arte stampata, una freccia in grado di bucare il foglio ed insinuarsi, pagina dopo pagina, all’interno della nostra mente espandendosi gradualmente, costringendoci a sentire anche quando vogliamo solo infilare le dita dentro le orecchie.

Un cammino dentro tutto ciò che non ci siamo mai concessi di dire, dolorosissimo, dentro l’anonimato di visi comuni, un nodo che solo noi possiamo decidere se sciogliere o lasciare marcire dentro.

In silenzio chiudo l’ultima pagina, identica alla prima, mi sembra un invito a ricominciare in ogni senso, mi sento dentro una spirale dove ogni nuovo giro non è mai uguale al precedente, o forse lo è, ma io non sono già più la stessa.

Non solo un albo illustrato, un microcosmo, un pezzo d’arte da custodire gelosamente.

Parole

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Altri suggerimenti? Leo cosa succede? Una guida alle emozioni per i nostri figli.