Buongiorno viaggiatori, oggi vi parlo di Più veloce di tutti un albo illustrato che ha saputo incantare me e la mia piccola Giada, edito da Kite Edizioni.
Eva Montanari autrice e illustratrice per bambini, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, riesce a catapultarci in una fiaba meravigliosa ricca di valori.
In Più veloce di tutti l’autrice ci dona tanti spunti di riflessione.
Lo fa attraverso una serie di personaggi in cui è impossibile non immedesimarsi, ma soprattutto, con una semplicità che nasconde un significato profondo dietro le sue parole e prende colore grazie alle sue illustrazioni.
Una gara che nasce da una lepre e una tartaruga, velocità e lentezza, ma siamo sicuri che questa sia la verità? Sicuri che sia giusto?
E se ci fosse qualcosa a distrarci dal nostro percorso?
E se non fosse così importante arrivare primi?
Quante cose possiamo apprezzare andando piano?
Quanto è bello godersi il viaggio assaporando ogni momento?
Un viaggio all’interno di un bosco ricco di personaggi , una fiaba che ci porta dentro altre fiabe se solo sappiamo soffermarci, cogliendo anche quei piccoli messaggi veramente preziosi lasciati qua e là.
Ho molto apprezzato questo albo e leggerlo insieme a mia figlia ha reso tutto ancora più bello, il suo viso si illuminava ogni volta che si voltava pagina e quando siamo arrivate alla fine… di colpo siamo tornate all’inizio. “ MAMMA ANCORA…” E non c’è regalo più bello quando noi mamme sentiamo queste parole dai nostri bimbi.
Perché leggere più veloce di tutti?
Per sognare e viaggiare lentamente dentro una fiaba meravigliosa, piena di vita.
Siamo Foresta io e te, sembra quasi una frase magica.
Parole sempre più lontane dalla nostra percezione.
Una natura selvaggia e prorompente, che si rivela nella sua bellezza è per noi qualcosa di distante e separato.
Eppure in ogni istante lei ci racconta che siamo parte di un tutto, parte di una foresta che ogni anno soffre sempre un pò di più e noi siamo sempre più lontani da lei.
Nadia Al Omari e Richolly Rosazza hanno fuso dolci e toccanti parole ad immagini delicate e dai colori tenui, per introdurre i bambini ad un argomento non facile.
Lo fanno accompagnandoci nel sogno di una bambina.
All’improvviso ho sentito un rumore assordante. La foresta ha gridato e l’eco mi ha raggiunta. E’ stato spaventoso.
La piccola sa già da dove proviene l’urlo di dolore. Osserva, respira, cerca il contatto, cerca il suo cuore ma…
I battiti che sentivo rimbombare non erano quelli del tuo cuore, ma dei passi pesanti di chi gli alberi li porta via.
E’solo un sogno? Si, per questa volta.
Le illustrazioni su due pagine di Siamo foresta io e te ci invitano ad esplorare mentre veniamo avvolti da un’atmosfera calda e sognante.
Non occorrono tante parole, il segreto è osservare con attenzione ogni piccolo particolare.
Siamo nella foresta, possiamo toccare le ali del pappagallo, nasconderci fra le grandi foglie o perfino fare amicizia con una piccola scimmietta .
Tutto è vita e la bambina può osservare il suo gigante da lontano, può salire sui suoi rami e scrutare l’orizzonte, vedere il resto del mondo in tutte le sue sfumature, belle e brutte.
Ancora una volta lo sguardo di Jana, mia figlia di 9 anni, verso Siamo foresta io e te è riuscito a sorprendermi. Non ha avuto bisogno di molte parole, ma teneva il libro stretto vicino al cuore e i suoi occhi brillavano di speranza e amarezza:
” Non siamo divisi in questo mondo, facciamo parte di creature a cui spesso non ci avviciniamo perchè sembrano molto distanti dal nostro modo di comunicare. Ho capito che non servono le parole quando si appartiene l’uno all’altro, solo il rispetto e l’amore”.
Cammina sicura nella foresta poichè niente le potrà mai accadere, lei è nel suo luogo del cuore, ama e viene amata, lei è foresta e noi siamo lei.
Aria, luce, verde.
Chiudo un libro, ma resta aperta la porta del cuore.
Gabriel Pacheco e Chiara Lossani con il libro illustrato Barbablù ci accompagnano dentro una fiaba conosciuta, donandole sfumature insolite e atmosfere teatrali.
Un viaggio sorprendente ed inaspettato, questa volta cari lettori possiamo decidere se salire su un tappeto volante o a cavallo di un pennello che gocciola tempera; scegliete voi e che sia un buon viaggio!
Pacheco si conferma ancora una volta, per me e mia figlia Jana, l’illustratore in possesso della scintilla che ci ha stimolate a leggere e scoprire anche nella stagione più calda.
Quando arriva il crepuscolo cadono i veli, insieme a Jana proseguiamo il viaggio nella scoperta di storie vecchie e nuove, di libri che sprigionano caroselli di immagini dal carisma incontenibile e parole che restano dentro al cuore; come il seme dentro la terra, in attesa del momento giusto per germogliare.
Aprire Barbablù è come sprofondare nella barba irsuta e blu del mostro, dice Jana.
In effetti la maestria di questo fantastico illustratore è stata proprio quella di riuscire ad associare sensazioni pesanti e soffocanti ad un colore solitamente associato ad emozioni ben più leggere. Il blu diventa plumbeo, quasi grigio e altre volte freddo e crudele come una lama.
Nettamente diverso dal blu che vira verso l’avvolgente azzurro, soffice e confortevole dell’Aggiustacuori.
I disegni sono di una bellezza spettacolare, eterei e quasi surreali, ricchi di mille sfaccettature e particolari, dentro ogni pagina si può perdere la cognizione del tempo poichè si viene risucchiati dalla loro intensità. Si può perdere l’orientamento nel guardare il paesaggio alle porte del castello o nel rigoglioso giardino delle sorelle Il viso e gli occhi delle donne sono eleganti, magici, in perfetto equilibrio fra sogno e fiaba.
Occhi nascosti da un alone scuro, pozzi profondi nei quali smarrirsi.
Domina il blu, soffocante ed oppressivo, blu è la barba dell’uomo crudele, il libro di Anna nel suo giardino, i cavalli che corrono all’impazzata nel bosco, il blu vira verso il gelo profondo quando si arriva al suo castello e blu sono i nastri che adornano Catia e la legano, facendola diventare la nuova moglie di Barbablù.
Solo una volpe rompe lo schema, la stessa volpe che ritroveremo nella stanza degli orrori.
Le figue esili ed eleganti si congedano ed il sipario si chiude soltanto per un istante, prima di riaprirsi l’immaginario veste nuovi abiti, quelli del racconto che Chiara Lossani ci propone in una nuova sfumatura.
Lei miscela sapientemente la fiaba di Perraul al libro di Clarissa Pinkola Estès “Donne che corrono coi lupi”.
Il segreto del Signor Barbablù
É Catia a raccontare del suo viaggio all’interno del castello e della sua curiosità che non si placa, ci accompagna fino all’inferno, dentro la stanza degli orrori, dove la chiave, dal grande valore simbolico, si sporca di sangue.
“Ha le mani che sembrano zampe!”
“Ma quanti anelli!”
“Ha occhi senza luce…”
“Ma è così gentile!”
“Dicono che nel suo castello nasconda un segreto…”
La determinazione, il coraggio e il supporto costante della sua amata sorella Anna la porteranno ad un nuovo rifiorire, distruggendo la catena di morte e disperazione che l’aveva preceduta e portando la vita della donna ad una nuova primavera.
Le terrificanti scoperte del dottor Kraus.Le Cogas è un meraviglioso libro illustrato da Ilenia Loddo che riesce a dare forma ad una fra le creature più temute del leggendario mondo sardo.
Cari lettori, mentre vi trovate in mezzo al mare state pensando se la scelta di viaggiare su un vecchio galeone dei pirati sia stata quella giusta? Tenetevi forte perché la vera avventura inizierà dopo aver toccato terra! Anche il capitano scruta l’orizzonte e i suoi occhi scintillano al ricordo delle innumerevoli leggende legate all’isola di Ichnusa, allo stesso tempo un brivido gli percorre la schiena, poiché strane creature abitano quell’isola. Alcune si celano fra gli abitanti dei paesini nascosti fra le rocce di granito, hanno occhi di donna e sono molto, molto pericolose. Inutile continuare a rimuginare, in lontananza già si vedono le spigolose coste della Sardegna.
Dalla maestria dell’illustratrice Ilenia Loddo è nato Le terrificanti scoperte del dottor Kraus.Le Cogas i cui personaggi sono vivi e pulsanti nella loro oscurità: spiriti antichi e leggendari che da tempo immemore affollano i racconti de “sos contos de foghile” “i racconti che anticamente venivano fatti attorno al fuoco”.
Veniamo immediatamente catapultati nell’immaginario più terrificante dell’isola, lasciando che lo smarrimento più totale ci pervada e l’oscurità delle pagine ci tolga il fiato. L’unica via di scampo?
Forse seguire gli occhi brillanti di una creatura felina.
Si raccontano storie in Sardegna da così tanti anni che ormai è difficile delineare il confine tra realtà e leggenda. Il dottor Kraus, Rufus Kraus, fu un esploratore che proprio in Sardegna perse la vita in un tragico incidente. Approdò nell’isola per indagare sulla veridicità di alcune inquietanti leggende e su alcuni personaggi insoliti: Le Cogas, terrificanti creature predatrici di vita.
Sono Rufus Kraus, o meglio, ero Rufus Kraus.
Un tempo professore e grande studioso di fenomeni naturali,
ora fantasma
Durante il giorno esse si confondono perfettamente con gli abitanti del paese. Assumono le sembianze di giovani donne, ma in realtà si tratta di creature mutaforma che di notte si aggirano alla ricerca di sangue.
Villacidro- Medio Campidano- Sud della Sardegna
È in questo paese,
sorto ai piedi del Monte Linas,
che sono nate storie su creature terrificanti,
da fare invidia a quelle che hanno animato i migliori
racconti horror del mondo.
Proprio qui, da secoli, vivono
le Cogas,
temibili streghe vampiro
Prima del suo incidente il dottor Kraus riuscì ad identificare alcuni precisi indizi che potevano essere d’aiuto nell’identificare queste creature.
Si può nascere Cogas se si è la settima figlia femmina oppure si può diventare una creatura oscura attraverso rituali che l’esploratore ci descriverà. Ma perché queste creature sono tanto temute? Perché la notte si introducono nelle case in cui c’è un nuovo nato per succhiarne tutto il sangue!
Prediligono i neonati non ancora battezzati,
creaturine innocenti e dal dolce sapore.
Spesso li soffocano dopo averli assaggiati;
altre volte li rapiscono e li tengono in vita
per divorarli lentamente.
Gli abitanti dell’isola mettono in atto tutta una serie di rituali per impedire alle Cogas di introdursi in casa e per preservare la vita del bambino.
Ilenia Loddo con Le terrificanti scoperte del dottor Kraus.Le Cogas attinge a piene mani nelle leggende di quest’isola misteriosa dando una forma a delle creature che, almeno una volta, hanno frequentato gli incubi peggiori di noi sardi.
Un illustrato per adulti e ragazzini coraggiosi. Solo fantasia? Venite a scoprirlo… Attendiamo con impazienza nuove avventure!
L’Aggiustacuori è sicuramente un libro capriccioso, sono sicura che non saprà stare in perfetto ordine nella mia libreria, ma salterà fuori ogni volta che lo riterrà opportuno.
L’Aggiustacuori non è un libro qualsiasi, è la fiaba dell’amore e come tutte le fiabe contiene in se una grande dose di ingredienti magici: sogni, silenzio, oblio e nuvole, tutte racchiuse dentro i barattoli nel laboratorio di Mattia.
Mattia intreccia fili, regola le lancette dell’orologio del cuore e aiuta le persone a lenire le loro pene d’amore.
tic, tac, tic, tac Mattia ha un segreto…
Nell’oscurità l’aggiustacuori lavora per realizzare il suo più grande sogno. E’ instancabile ed ispirato, ogni sua creazione racchiude in se qualcosa di veramente prezioso.
Mattia lavora con gioia e come tutte le persone innamorate,non si perde d’animo, anche se il suo valore non viene apprezzato, non demorde, in ogni istante l’unico desiderio è raggiungere il suo sogno.
Allora torna a casa con il petto sempre un pò più vuoto e ad ogni sconfitta il vuoto si fa sempre più grande, mentre Mattia diventa sempre più piccolo.
Un incantesimo non terminato,un laboratorio confuso e personaggi quasi eterei, danzano come marionette fra le pagine di questo libro.
I disegni sussurrano, non urlano mai, ma arrivano diretti a toccare certe corde.
Visi delicati in uno sfondo blu che muta seguendo il filo conduttore del cuore.
Jana, mia figlia ha letto e sognato con me,intingendo il dito nel blu profondo e assaggiando la delicatezza di questo racconto. Un libro in grado di regalare momenti di dolcezza semplice ma profonda.
Da leggere più volte per assaporarne tutte le sfumature, per imparare e ricordare: c’è sempre un motivo per continuare a credere nell’amore.
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