Guida il tuo carro sulle ossa dei morti. Noir e la desolazione dell’indifferenza umana

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti. Noir e la desolazione dell’indifferenza umana

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti è un libro che, forse, non avrei mai letto se non fosse stata per una delle ragazze che lavora nella libreria dove vado.

Olga Tokarczuk è una delle scrittrici polacche più amate, vincitrice di numerosi premi tra cui spicca il premio Nobel per la letteratura nel 2018, eppure io non la conoscevo affatto.

Lo so, dovrei essere più sul pezzo ma non posso essere ovunque.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti: già solo il titolo è esplosivo per la mia immaginazione.

La prima cosa a cui ho pensato è la mitologia celtica.

Una Morrigan che con il suo carro da battaglia è pronta a consumare la vendetta per i torti contro il suo popolo.

Invece ho scoperto che è William Blake che ha ispirato il titolo di questo libro.

Anche in merito alla letteratura inglese dovrei essere più sul pezzo, per fortuna le lacune possono venire colmate da altre persone che consigliano libri agli altri.

Non ho sbagliato di molto, la Vendetta centra eccome.

William Blake è una presenza costante in questo libro.

La protagonista Janina Duszejko, tra le sue molte occupazioni, aiuta un suo ex allievo nella traduzione in polacco dell’opera di Blake.

La prima cosa che mi ha colpito è la desolazione del paesaggio. Un francobollo di natura quasi disabitata, dai paesaggi sconfinati ma in cui, essenzialmente, se un albero cade nessuno lo sente.

Tutti tranne la signora Duszejko.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti è anche una storia di desolazione.

Non una desolazione fisica ma morale.

Una delle scene del libro mi ha trasportato in un dialogo di un film che amo molto che è Donnie Darko.

Anche lì si parla di fatalità della vita ma quello che mi riporta al libro in questione è quando la professoressa spiega come CELLAR DOOR sia una delle espressioni più belle e vere della letteratura.

Di sicuro, l’intimità della cantina ha molto da narrare in questo libro anche se ci entrerete solo poche volte.

Nel silenzio della neve e delle tempeste notturne, vengono consumati degli omicidi.

La signora Duszejko lo sa, sono OMICIDI non incidenti ed è sicura di avere le risposte che la polizia ignora: sono gli animali ad uccidere.

Un branco di cerve.

E anche sulla mitologia del cervo vendicatore si potrebbe dire molto di più ma non è questo il luogo e non credo sia importante parlarne in questa sede.

Inoltre Duszejko è convinta che il vero motivo delle morti, se ovviamente si esclude che in giro c’è un assassino, è scritto nell’oroscopo delle vittime.

Se una signora piuttosto bizzarra venisse da voi dicendo che sono le cerve ad uccidere, gli credereste?

Ecco, quindi potete immaginare la faccia e l’atteggiamento della polizia alle accuse lanciate dalla signora.

Di norma, un libro come Guida il tuo carro sulle ossa dei morti non è nel mio genere di lettura.

Non capivo perché la mia libraia me lo avesse consigliato, eppure mi conosce.

Forse lei mi conosce meglio di quanto credo.

C’era qualcosa che dovevo scoprire.

Questo è un libro che parla di solitudine, di ingiustizia, di sbilanciamento e del rapporto con il diverso.

È una storia che, sotto la coltre innevata della signora stramba con le buste della spesa che si aggira tre le case vuote del vicinato, nasconde porte di abissi.

Ma gli omicidi?

Ve l’ho detto, sono le cerve che uccidono per vendetta.

Sta a voi scoprire come, no?

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti è un romanzo che non ha bisogno di raccontare attraverso la storia.

È un romanzo che parla tra la punteggiatura, tra le sospensioni di una scrittura morbida e dalle fosche tinte noir.

Un libro morbido come la neve e letale come una tagliola per volpi.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti

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“Ritengo che ciascuno di noi veda gli altri Uomini alla sua maniera, quindi abbiamo il diritto di dare loro il nome che riteniamo più adatto e appropriato. Proprio così, abbiamo un sacco di nomi. Ne abbiamo tanti per tutte le perone con vui abbiamo qualche legame.”

La reincarnazione delle sorelle Klun. State lontani da Anerbe.

La reincarnazione delle sorelle Klun. State lontani da Anerbe.

Aspettavo da tanto un libro che avesse, tra le sue pagine, alcuni spunti letterari a cui io sono legata e, inaspettatamente è giunto a me nel periodo in cui le porte tra i vivi e i morti sono spalancate e tutto diventa possibile. Tutti abbiamo sentito parlare della possibilità di vivere più vite e che ogni battito di farfalla può scatenare un uragano. Manlio Castagna nel suo La reincarnazione delle sorelle Klun ha scatenato un tornado.

Edito per Oscar Vault nel 2022, La reincarnazione delle sorelle Klun è arrivato a stravolgere, colpire, straziare e abbattere ogni certezza che si forma nell’affrontarne la lettura.

Questa non è una storia per ragazzi.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns? (Lp. Cat. 14 ATS)

Gorizia e Fiorenza sono due sorelle che, negli anni ’50, sono bambine felici. Certo, Gorizia possiede un carattere granitico con qualcosa nello sguardo che la fa sembrare distante ma presente allo stesso tempo. Sono bambine uniche ma uguali alle altre.

I Klun sono una famiglia come tante. Fino al giorno in cui, un’auto non le investe.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand (Lp. Cat. 14 ATS)

L’auto innesca una sequenza di eventi che era in moto ancora prima dell’inizio dei tempi. Nulla avrebbe proibito al destino di compiersi…

Forse… se…

No, non c’era nulla che potesse fermare quell’antico disegno.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue (Lp. Cat. 14 ATS)

Rina, ai giorni d’oggi, è una donna bellissima. Talmente bella che raramente si è posta il problema di essere anche altro nella vita. Ha sposato due uomini che non le hanno mai dato le risposte che lei carcava. Fino a che non è arrivato Attila.

Questo uomo la pervade, la guida e lei ne è profondamente rapita. Non riesce a fare a meno di ascoltare le sue parole, di seguire i suoi gesti. Rina non osserva e non ascolta ma vede e sente.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue
The sins of our fathers (Lp. Cat. 14 ATS)

Augusto Klun e la moglie Dora si perdono, travolti dalla morte delle loro due figlie e non vorrebbero altro che tutto questo non fosse mai accaduto a loro.

Lo sapete, quando si vuole qualcosa con tutto l’animo, qualcuno è sempre in ascolto.

Quello che dovreste ricordare è bisogna stare sempre molto attenti a ciò che si chiede.

Dora rimane in cinta di nuovo. La sorpresa che il destino le riserva è che si tratta di due gemelle: Gloria e Felicita.

Da subito qualcosa non quadra. Le bambine conoscono cose che non sarebbe loro possibile conoscere. Hanno talenti troppo precoci per due bambine così piccole.

Gloria soprattutto.

Lei è antica, altera, dominante.

I loro genitori sono atterriti dalle due bambine.

Gorizia e Fiorenza sono di nuovo con i loro genitori.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue
The sins of our fathers
The sins of our young (Lp. Cat. 14 ATS)

Anche Rina desidera cose di cui non conosce la portata. Gli uomini che popolano la sua vita non la capiscono. Per lei ormai sono sconosciuti, Rina conosce la Luce. La Luce è Attila. Tutti gli altri sono il buio.

Deve liberarsi di tutto. Dei mariti, dei suoi figli.

Rina vuole solo essere la sposa di Attila. Il suo messia, il suo reverendo, la sua luce.

Le morti dei due uomini di Rina sono vicine, naturali. Troppo vicine, troppo naturali.

Le morti di coloro che ostacolano il cammino di Rina diventano estremamente vicine, sospettosamente naturali e l’ispettore Verne lo sa ma non riesce a cogliere come questo avvenga.

Verne ha le capacità ma non la tempestività e non può fermare i piani del destino.

Tutto questo è solo una Ouverture.

Le gemelle Klun sono l’epicentro di una storia che era già antica prima ancora di essere narrata.

‘Cause I’m only a crack in this castle of glass
Hardly anything there for you to see (Lp. CoG. 06 LT)

Come si può spezzare un ciclo infinito? Qualcosa che è iniziato ancora prima del suo primo giorno di vita? Qualcuno guarda, non visto.

Alcune volte un ciclo che si ripete sviluppa al suo interno un meccanismo di difesa e quello che potrebbe sembrare un “difetto di fabbricazione” è la chiave che metterà fine a tutto per l’ultima volta.

Non è un libro facile. La Reincarnazione delle sorelle Klun è un libro che non si stringe in un genere.

Manlio castagna ha imbastito una storia che è un susseguirsi di foto, di specchi, di luci e di ombre. Un vangelo apocrifo che non è ancora stato scritto e che non può essere altro che la rivelazione dell’inciampo del male di fronte alla luce.

La luce non è sempre visibile agli occhi. A volte, si agita non vista nei meandri dell’ombra più cupa.

Nota: Lp. Cat. 14 ATS (Linkin Park, The Catalyst, 14 traccia di A Thousand Suns); Lp. CoG. 06 LT ( Linkin Park, Castle of glass, 06 traccia di Livin Things)

La reincarnazione delle sorelle Klun

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Sprofondali nella polvere tutti insieme e rinchiudi i loro volti nel buio

(GB 40,13)