Il senso dell’alligatore. Un thriller di formazione ricco di suspense

Il senso dell’alligatore. Un thriller di formazione ricco di suspense

Nella mia carriera da lettrice raramente mi capita di leggere libri da annoverare nella categoria thriller. Perché? La risposta mi è sempre sembrata semplice: non mi entusiasmano, anzi tutto il contrario. La realtà è un’altra: sono semplicemente attratta da storie che non si fermino al puro meccanismo tipico del thriller, anzi ci deve essere molto di più. Ovviamente sono un’estimatrice del Re King ma…il mio sesto senso per la tragedia e la miseria del genere umano mi ha portata nel Vermont con Il senso dell’alligatore di Guido Sgardoli.

Fin dalle prime pagine mi sono subito sentita a mio agio tra le pagine di questo libro.

Ho pensato: Il senso dell’alligatore parla di casa mia, come è possibile?

Sono nata in un piccolo paesino in cui è davvero difficile che uno straniero riesca a fare breccia nelle dinamiche sociali del luogo; la mia famiglia è un incrocio di varie culture importate da periodi di prigionie e lotte nelle trincee.

Non è importante che io non sia nata in Vermont ma che ho sentito Wytaco come fosse davanti a me, pregi e svantaggi inclusi.

Dove tutti sono una famiglia ed è quasi un miraggio pensare che qualcosa non sia affare di tutti ma altrettanto vero conoscere i pozzi in cui i tuoi concittadini nascondono le loro personalità più sopite.

L’approccio a questo libro mi è sembrato quasi naturale, come vi dicevo, mi sono immersa nelle dinamiche della cittadina e nello stonato arrivo di Larry Novak in una comunità così raccolta su sé stessa da arrivare ad essere considerata, agli occhi di un estraneo, poco più che un covo di zotici.

Larry è un forestiero, the new kid in the town, quello che tutti pensano di sottovalutare perché non conosce come funziona il mondo di Wytaco.

È un veterinario e ha acquistato la casa che precedentemente apparteneva ad un collega più anziano, Elmer Elroy, che desiderava trasferirsi in uno stato più caldo e come dargli torto!

Ma Larry non è solo questo.

Il senso dell’alligatore parla di una vita spezzata, di pezzi di vetro dai bordi taglienti.

Una volta la vita di Larry era diversa e, di colpo, un camion l’aveva mandata in frantumi.

Il suo lavoro, la sua fidanzata, suo padre…tutto perduto e i sette anni di coma lo avevano derubricato nella sala d’aspetto infinita in cui finiscono coloro che sono sospesi dalla vita.

Doveva essere stato un miracolo a svegliarlo. Di conseguenza, ora, doveva trovare un luogo in cui vivere questa nuova esistenza.

Possibilmente una cittadina raccolta, dove non essere colui che si era risvegliato dopo sette anni di coma.

Chi, dopo un trauma, non ha desiderato vivere in un luogo dove poter far finta che tutto quello che era successo nella vita precedente non fosse mai accaduto?

Volere una Casa in cui ricucire se stessi senza doversi giustificare è La Necessità in molti casi.

“Sperava di tornare a casa.
Ci sperava, sebbene non ci credesse, così come non credeva a Babbo Natale o alla formica dei denti o agli alieni gentili come E.T., ma gli piaceva pensarci perché, finché non sai davvero se una cosa è vera o no, hai ancora la possibilità che lo sia.”

Per un attimo, qualche pagina e qualche capitolo Il senso dell’alligatore ricorda un romanzo di formazione o, per meglio dire un romanzo di ri-formazione.

Il racconto di una crisalide che tenta di passare al prossimo stato evolutivo.

Il mondo di Wytaco gira attorno agli affanni di Larry lasciandolo quasi “innocente” come un bambino nei confronti della tempesta che prima o poi arriverà.

Ognuno nel suo bozzolo è solo e rimettere insieme i pezzi non è operazione che possa essere imposta da altri ne tanto meno qualcuno possa obbligarti a ricucirli in una maniera che non sia tua.

Il dottor Novak crede di star facendo questo: affrontare i problemi come lui crede sia giusto per lui.

Per questo non si accorge dei lampi di luce.

Guido Sgardoli è un equilibrista che con perizia riesce a tenere Larry dentro la storia ma in una situazione sospesa nei confronti della cittadina.

Gli elementi che stanno addensando le nubi della storia sui tetti di Wytaco sono tutti davanti a voi.

Ed ecco che Il senso dell’alligatore, da narratore di crogiuoli di umanità sbeccate come la porcellana delle nonne che rimpinguano di torte di mele i loro nipoti, si appresta a divenire un palcoscenico di sospetti e manifestazione delle più oscure manifestazioni dell’animo umano.

A Wytaco, ogni tanto, un lupo sbrana una giovane vita e credere che si tratti di una triste serie di incidenti è sempre più difficile.

Il senso dell'alligatore

La parola all’autore: Ecco com’è nato il senso dell’alligatore.

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“Ma, purtroppo per lui, l’ultima lezione che il piccolo Stevie imparò nella sua vita terrena fu che non basta evitare di pensare a una cosa perchè quella cessi semplicemente di esistere.

E il lupo, infatti, se lo mangiò.”

Le figlie di foxcote manor

Le figlie di foxcote manor

Buongiorno viaggiatori, oggi vi parlo de Le figlie di Foxcote Manor, un romanzo che non riesco a classificare, per via dei numerosi elementi che rendono impossibile identificarlo in una sola categoria.

Un romanzo che dalle prime pagine ha reso la lettura complessa a causa della scelta narrativa un po’ particolare, ma che mi è piaciuto tanto.

Se impari fin da piccola a cancellare le esperienze dolorose – nel mio caso, quello che è accaduto in una foresta tanto tempo fa, roba da far restringere le coronarie a mia madre se le facessi domande in merito -, diventi un asso nel rimuovere i problemi. E nel mantenere i segreti. Solo che, a quanto pare, i segreti non spariscono del tutto. Come le tarme nell’armadio, di nascosto continuano a rodere finché non ti accorgi del buco.

Questa storia è intrisa di mistero. Le protagoniste sono Rita, Hera e Sylvie, le loro vite sapranno come intrattenervi e incollarvi alle pagine.


Nonostante la complessità di questa storia legata anche all’alternarsi della narrazione delle tre donne, ai salti temporali che richiedono la giusta attenzione, questo è un libro che si divora.


Una storia che si compone come un puzzle che verrà svelato piano piano, pezzo dopo pezzo.

Ogni tanto sarà più difficile accostare le tessere e trovare l’incastro giusto.

La bravura dell’autrice sta proprio nel fatto di saper tenere l’attenzione del lettore sempre alta e viva.

Le prime pagine conosciamo la prima protagonista, Rita, che si trova a fare la tata per gli Harrington, la famiglia di Hera.

Della terza protagonista non vi parlo perché voglio lasciarvi un po’ di mistero vi anticipo solo che la sua storia non mi ha lasciato indifferente per le tematiche raccontate.

Un libro che mette al centro donne dal carattere forte e vi lascerà senza fiato.

Cosa unisce queste tre figure femminili?
Ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione delle protagoniste che è riuscito alla perfezione, tanto da farmi entrare subito dentro le loro vite.

Cosa nasconde Le figlie di foxcote manor?

Una bambina, una foresta, un’isolata dimora padronale e un misterioso segreto.
Ma non solo: l’amore di una madre verso i figli, una maternità che non arriva e l’importanza della famiglia che non è solo legame di sangue.

Le figlie di Foxcote Manor va gustato tutto d’un fiato quindi leggetelo perché merita.

Se volete leggere la trama vi basterà cliccare qui.

La foresta prende vita oltre il vetro rotto della mia finestra.

A Foxcote la sveglia non mi serve.

Una vacanza perfetta. Un thriller con tematiche degne di riflessioni.

Una vacanza perfetta. Un thriller con tematiche degne di riflessioni.

Buongiorno viaggiatori, oggi siamo in partenza per Una vacanza perfetta grazie al thriller intrigante e dalle tematiche interessanti e degne di riflessioni scritto da Laure Van Rensburg, edito da Sem.

Tutto inizia quando Ellie, una giovane e affascinante studentessa, decide di trascorrere un weekend in compagnia del fidanzato Steven.

Ma se vi aspettate romanticismo vi sbagliate di grosso.

Perché leggere Una vacanza perfetta, se tutti gli elementi della trama appaiono a chi è abituato alla lettura di thriller, come luoghi comuni del genere?

Per lo stile di scrittura dell’autrice, che grazie ai capitoli brevi riesce a tenere l’attenzione alta, ed è in grado di regalare colpi di scena in un crescendo di tensione e inquietudine.

Ma questo non è l’unico motivo per leggere Una vacanza perfetta.

è senza ombra di dubbio un thriller intrigante che grazie al doppio punto di vista nella narrazione, offre ampie riflessioni su tematiche interessanti e importanti di cui si parla troppo poco, come per esempio il tema del vittimismo.

Tornando alla trama, ammetto che può apparire scontata, ma nonostante questo, ritengo che questo libro meriti di essere letto, andando oltre le apparenze.

Immaginiamo una baita lontana e isolata, una coppia bloccata a causa di una tempesta di neve, nessun modo per mettersi in contatto telefonico per chiedere aiuto e gli elementi comuni ci sono…

Se poi aggiungiamo la giovane età di lei e che lui sia un professore, allora direi che abbiamo tutto, ma come dicevo poco fa, non lasciatevi ingannare.

Una vacanza perfetta resta una lettura piacevole, un thriller avvincente con tematiche degne di riflessione che sapranno intrattenere.

Rabbia, bugie, vendette, giochi di seduzione all’apparenza innocenti e diversi segreti sapranno tenervi compagnia in queste trecentotrenta pagine.

Se vuoi leggere la trama clicca qui

Una vacanza perfetta un thriller intrigante

Lui sente che ci sono cose che lei non dice,

spesso perdendosi tra i sui pensieri. 

 

La reincarnazione delle sorelle Klun. State lontani da Anerbe.

La reincarnazione delle sorelle Klun. State lontani da Anerbe.

Aspettavo da tanto un libro che avesse, tra le sue pagine, alcuni spunti letterari a cui io sono legata e, inaspettatamente è giunto a me nel periodo in cui le porte tra i vivi e i morti sono spalancate e tutto diventa possibile. Tutti abbiamo sentito parlare della possibilità di vivere più vite e che ogni battito di farfalla può scatenare un uragano. Manlio Castagna nel suo La reincarnazione delle sorelle Klun ha scatenato un tornado.

Edito per Oscar Vault nel 2022, La reincarnazione delle sorelle Klun è arrivato a stravolgere, colpire, straziare e abbattere ogni certezza che si forma nell’affrontarne la lettura.

Questa non è una storia per ragazzi.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns? (Lp. Cat. 14 ATS)

Gorizia e Fiorenza sono due sorelle che, negli anni ’50, sono bambine felici. Certo, Gorizia possiede un carattere granitico con qualcosa nello sguardo che la fa sembrare distante ma presente allo stesso tempo. Sono bambine uniche ma uguali alle altre.

I Klun sono una famiglia come tante. Fino al giorno in cui, un’auto non le investe.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand (Lp. Cat. 14 ATS)

L’auto innesca una sequenza di eventi che era in moto ancora prima dell’inizio dei tempi. Nulla avrebbe proibito al destino di compiersi…

Forse… se…

No, non c’era nulla che potesse fermare quell’antico disegno.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue (Lp. Cat. 14 ATS)

Rina, ai giorni d’oggi, è una donna bellissima. Talmente bella che raramente si è posta il problema di essere anche altro nella vita. Ha sposato due uomini che non le hanno mai dato le risposte che lei carcava. Fino a che non è arrivato Attila.

Questo uomo la pervade, la guida e lei ne è profondamente rapita. Non riesce a fare a meno di ascoltare le sue parole, di seguire i suoi gesti. Rina non osserva e non ascolta ma vede e sente.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue
The sins of our fathers (Lp. Cat. 14 ATS)

Augusto Klun e la moglie Dora si perdono, travolti dalla morte delle loro due figlie e non vorrebbero altro che tutto questo non fosse mai accaduto a loro.

Lo sapete, quando si vuole qualcosa con tutto l’animo, qualcuno è sempre in ascolto.

Quello che dovreste ricordare è bisogna stare sempre molto attenti a ciò che si chiede.

Dora rimane in cinta di nuovo. La sorpresa che il destino le riserva è che si tratta di due gemelle: Gloria e Felicita.

Da subito qualcosa non quadra. Le bambine conoscono cose che non sarebbe loro possibile conoscere. Hanno talenti troppo precoci per due bambine così piccole.

Gloria soprattutto.

Lei è antica, altera, dominante.

I loro genitori sono atterriti dalle due bambine.

Gorizia e Fiorenza sono di nuovo con i loro genitori.

God, save us everyone
Will we burn inside the fires of a thousand suns?
For the sins of our hand
The sins of our tongue
The sins of our fathers
The sins of our young (Lp. Cat. 14 ATS)

Anche Rina desidera cose di cui non conosce la portata. Gli uomini che popolano la sua vita non la capiscono. Per lei ormai sono sconosciuti, Rina conosce la Luce. La Luce è Attila. Tutti gli altri sono il buio.

Deve liberarsi di tutto. Dei mariti, dei suoi figli.

Rina vuole solo essere la sposa di Attila. Il suo messia, il suo reverendo, la sua luce.

Le morti dei due uomini di Rina sono vicine, naturali. Troppo vicine, troppo naturali.

Le morti di coloro che ostacolano il cammino di Rina diventano estremamente vicine, sospettosamente naturali e l’ispettore Verne lo sa ma non riesce a cogliere come questo avvenga.

Verne ha le capacità ma non la tempestività e non può fermare i piani del destino.

Tutto questo è solo una Ouverture.

Le gemelle Klun sono l’epicentro di una storia che era già antica prima ancora di essere narrata.

‘Cause I’m only a crack in this castle of glass
Hardly anything there for you to see (Lp. CoG. 06 LT)

Come si può spezzare un ciclo infinito? Qualcosa che è iniziato ancora prima del suo primo giorno di vita? Qualcuno guarda, non visto.

Alcune volte un ciclo che si ripete sviluppa al suo interno un meccanismo di difesa e quello che potrebbe sembrare un “difetto di fabbricazione” è la chiave che metterà fine a tutto per l’ultima volta.

Non è un libro facile. La Reincarnazione delle sorelle Klun è un libro che non si stringe in un genere.

Manlio castagna ha imbastito una storia che è un susseguirsi di foto, di specchi, di luci e di ombre. Un vangelo apocrifo che non è ancora stato scritto e che non può essere altro che la rivelazione dell’inciampo del male di fronte alla luce.

La luce non è sempre visibile agli occhi. A volte, si agita non vista nei meandri dell’ombra più cupa.

Nota: Lp. Cat. 14 ATS (Linkin Park, The Catalyst, 14 traccia di A Thousand Suns); Lp. CoG. 06 LT ( Linkin Park, Castle of glass, 06 traccia di Livin Things)

La reincarnazione delle sorelle Klun

volete conoscere la trama de La reincarnazione delle sorelle Klun? Schiacciate la parola LINK

Sprofondali nella polvere tutti insieme e rinchiudi i loro volti nel buio

(GB 40,13)

La psicologa di B.A. Paris. Un thriller di delusioni…

La psicologa di B.A. Paris. Un thriller di delusioni…

Qualche tempo fa, nell’arsura estiva, ho deciso di intraprendere una lettura leggera. Io, che non credo nei libri “da spiaggia” o che i libri di questa fittizia categoria siano per forza gialli, ho letto un thriller per rendermi lieve il passaggio attraverso la canicola: La psicologa di B.A. Paris edito per Casa Editrice Nord nel 2022.

Eravamo tre a leggere. Io e le mie due amiche (le conoscete sono Sara e Francesca).

Una sorta di gruppo di lettura, quindi. Una di noi (non vi dico chi perché siete in grado di scoprirlo da soli) ha scelto il libro e le atre due si sono lanciate tra le pagine.

Non so cosa scriverebbero loro in merito ma la copertina piaceva a tutte e la sinossi ci aveva intrigate.
Vi parlerò della mia esperienza con questo libro ma vi dirò il voto del gruppo di lettura solo al termine della mia opinione.

Cosa raccontarvi de La Psicologa?

È ambientato a Londra in uno di quei quartieri residenziali dove tutte le case sono uguali.

Avete presente il genere? Un enorme cancello comune con ingresso sorvegliato, tecnicamente nessun altro punto di accesso, villette a schiera concepite secondo un unico progetto e proiettate verso un solo punto focale.

Io sempre adorato questi comprensori e, dal punto di vista teorico, la loro struttura ne garantisce sicurezza ed esclusività. Questi parametri, in situazioni normali, comportano che il prezzo di una casa al suo interno abbia un costo piuttosto elevato che non tutti si possono permettere.

Ma, a volte, la fortuna si volta dalla parte di coloro che la rincorrono.

Una delle case è disponibile ad un prezzo stracciato e Leo, il compagno della vittima, decide di comprarla.
Qui, devo fare un piccolo appunto. Nella sinossi, ovvero la trama, troverete che è Alice ad accaparrarsi la villetta. La nostra protagonista da sola non è in grado di fare quasi nulla.

Lei non si sarebbe trasferita in quella casa se avesse saputo cosa si nascondeva dietro a questa occasione così ghiotta.

Leo si dimentica, in maniera piuttosto opportuna, di spiegare il motivo per cui l’alloggio ha un costo così contenuto: al suo interno è stata uccisa una donna. Ovvero, la psicologa del titolo del libro.

La psicologa

La donna assassinata era La psicologa del titolo? No, Sì, non esattamente.

Anche qui la presentazione del libro è illusoria. Potrebbe essere stata scritta da Leo ma noi lettori non siamo Alice e sentirci presi per i fondelli non ci piace un granché ma, bisogna dirlo, non piace molto nemmeno ad Alice.

Nina non era una psicologa. Era più una buona confidente, qualcuno da cui andare per risolvere un problema. qualcuno che sapeva trovare una soluzione per qualsiasi intoppo sia di tipo psicologiche che materiale.

Quindi, di cosa parlano le pagine de La psicologa, alla fine dei conti?

Alice e Leo si trasferiscono nel nuovo ed esclusivo comprensorio e mentre lui non ha nessun interesse nel fare amicizia con i vicini, lei sente che la sua missione sia quella di essere ben voluta dagli altri abitanti di quel piccolo mondo.

Le sue insicurezze, invece di rafforzare il suo personaggio, la rendono una sciocca petulante.

Non contenta di questo risultato già dalle primissime pagine, B. A. Paris inserisce un trauma familiare nella vita della sua protagonista. Come se bastasse a giustificare tutto.

Nina, la non psicologa uccisa nella sua casa, ha lo stesso nome della sorella deceduta di Alice.

Questo porta la donna, non solo a diventare totalmente irragionevole in situazioni che una persona normale avrebbe gestito con un’alzata di spalle e una tenda chiusa, ma anche a mettersi in pericolo nel tentativo di risolvere i suoi problemi di coppia.

Non felice, l’autrice aggiunge il senso di colpa alla sua protagonista. Come in ogni situazione simile già vista, Alice si addossa la colpa dell’avvenimento che ha ucciso sua sorella e i suoi genitori.

Ne è colpevole? Non è questo il punto ma l’immaturità di questo personaggio nonostante quello che le è accaduto.

Alice crede a tutto quello che le viene detto, si sente vittima di chiunque non la ami e non ha una personalità. Questa è la realtà.

Questo tipo di personaggio rende La psicologa un libro brutto?

No, non se il thriller millantato dalla trama fosse risultato credibile ma non è quello che è accaduto.

Il thriller in realtà non esiste.

La tensione non si avverte nemmeno per sbaglio.

La comunità del The Circle è formata da adulti con la maturità tipica dei liceali, le situazioni create dall’autrice hanno lo spessore della carta velina.

Che ne è del pericolo?

Solo la scala di priorità insulse di Alice non la rende consapevole di quello che sta accadendo e del pericolo in cui si sta infilando.

Se solo non si fosse concentrata su le banalità della sua vita si sarebbe accorta che solo lei è causa del suo male.

Tutta la narrazione si basa su cliché che non sono in grado di convincere nessuno, figuriamoci gli amanti dei thriller.

A partire da The Circle, dai vicini, dal trauma, non c’è una sola situazione che non sia già stata più che sfruttata in combinazione da altre storie e per di più nulla è stato reso con un originalità tale da rendere appetibile questo prodotto della letteratura.

La sensazione è che la donna sacrificata per iniziare a scrivere il libro sia stata uccisa senza motivo.

Come è andata la lettura de La psicologa nel nostro gruppo lettura?

Ora ve lo posso confessare: noi tre amiche, con generi letterari di preferenza differenti, abbiamo avuto tre reazioni dissimili alla lettura di queste pagine.

Due di noi hanno continuato a leggere solo per vedere se Alice finiva uccisa.

L’altra ha smesso al terzo capitolo… e lei era quella che aveva proposto il libro.

No, non ci siamo proprio.

Volete leggere la trama di questo libro? Beh, schiacciate sulla parola Link!

Lo riconosco subito, anche se è girato verso la piazza. L’istinto mi spinge a richiudere immediatamente la porta, ma non così in fretta da non vedere la sua sorpresa quando si volta verso di me. Faccio un passo indietro, col cuore che batte all’impazzata. Perché è tornato?