Buongiorno viaggiatori, oggi vi parlo di Come d’aria di Ada D’Adamo, romanzo tra i dodici finalisti al premio Strega 2023 che racconta come una malattia lega madre e figlia.
Credetemi quando dico che questa recensione è tra le più difficili che ho scritto.
Vi starete chiedendo il perché o forse lo immaginate già se avete seguito le notizie collegate al premio Strega.
Leggere questa storia è stato davvero complicato perché tante volte mi ha fatto capire quanto può essere dura la vita.
Un libro bellissimo che vale la pena leggere e a parer mio merita il podio al premio Strega.
La capacità dell’autrice di Come d’aria di raccontare come la malattia lega madre e figlia senza appesantire il lettore è stupefacente, vederlo al premio Strega mi rincuora.
Spero che la scomparsa dell’autrice, avvenuta dopo due giorni dall’annuncio della nomina nella dozzina al premio Strega, non influisca negativamente per paura di giudizi.
Una malattia che lega madre a sua figlia finisce tra i finalisti al premio Strega.
Premio che quest’anno si trova accusato di avere nella dozzina solo storie cariche di dolore, come se la malattia non fosse cosa reale da rispettare proprio per il carico che porta.
Una storia che colpisce duro, un pugno nello stomaco continuo.
La vita di una madre che per una mancata diagnosi non ha potuto scegliere se portare avanti una gravidanza che avrebbe dato la vita a una bambina con una grave invalidità.
Se aggiungiamo che nel gestire tutto questo la madre si porta addosso un brutto male che deve curare per salvarsi la vita, allora è lecito domandarsi quanto sia assurda e ingiusta la vita in certi casi.
Per me è stato doppiamente difficile leggere questa storia perché anche io sono madre e ho vissuto sulla mia pelle le difficoltà di Ada.
Ho avuto coraggio nel leggerla in un momento in cui la mia salute non è delle migliori e capisco quanto sia dura guardare tua figlia e non poterle dare le cure di cui ha bisogno perché non ne hai le forze.
Questa per una madre è una cosa devastante.
Leggetelo. Se ci sono riuscita io sono certa riuscirete anche voi.
Le parole di questa madre coraggiosa non devono andare perse. L’autrice ha avuto coraggio da vendere nel raccontarsi così.
Nonostante un destino crudele che si accanisce ingiustamente, Ada si racconta senza indorare la pillola e senza giri di parole con una lucidità che lascia senza fiato.
Una vita fatta di scelte e prove difficili. Una madre che si porta addosso una malattia che la lega alla figlia deve avere la salute per poter affrontare tutto.
Sapevo che ti divertiva sentire la mia voce, e io volevo che tu cominciassi la giornata ricordandoti sempre che da qualche parte, non lontano da lì, io c’ero ancora.
Una storia che ci fa riflettere su quanto sia importante vivere anche quando la vita si complica e diventa maledettamente difficile.
Ada non c’è più ma il suo coraggio e la sua determinazione resteranno per sempre nel mio cuore e spero anche nei vostri.
0 commenti