Ventimila leghe sotto i mari e il giro del mondo in 80 giorni. Niente è come lo conoscete.
Jules Verne è da sempre sinonimo di letteratura d’avventura. Le sue storie sono narrate e citate in migliaia di pubblicazioni, produzioni cinematografiche e riadattamenti di ogni sorta anche negli anime più famosi, spesso la sua opera, in epoca moderna, è etichettata come letteratura per ragazzi e, a dire il vero, perché la letteratura per ragazzi sarebbe inferiore o non adatta agli adulti? Questo mi porta ad un altro quesito: Voi, adulti, avete mai letto Ventimila leghe sotto i mari? Avete mai letto Il giro del mondo in 80 giorni?
Conoscete queste due opere?
Non venitemi a dire che ne conoscete le storie per via delle trasposizioni in cartoni animati, seppur pregevoli, non sono il motivo per cui siamo qui.
Avete letto Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni?
Ve lo chiedo perché, come la maggior parte di coloro che leggeranno questa mia recensione, conoscevo la storia narrata per via dei film e degli anime e mi sono resa conto di una cosa: non sapevo nulla de i personaggi di Verne.
Non mi erano nemmeno noti i punti di vista della narrazione. Per me è triste ammetterlo perché mi faccio vanto di usare sempre un certo spirito critico nelle mie letture, mi impongo di vedere tutte le luci e le ombre dei protagonisti nei libri che leggo e, ora che ho passato i 30 anni da un po’, mi rendo conto che la mia idea su l’opera di Verne non era affatto completa.
Probabilmente non lo è nemmeno ora. Il capitano Nemo mi ha sconvolta e Phileas Fogg non è affatto l’uomo che pensavo che fosse.
La fama mediatica di Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni mi ha ingannata. Jules Verne me l’ha fatta e io ci sono cascata.
Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni non sono affatto i libri che pensiamo di aver conosciuto.
Questa conclusione viene dalla mia lettura dei due titoli nella nuova edizione dei Classici DeAgostini. Li trovate insieme, quindi non potete scappare.
Potrei spiegarvi la mia visione dei due protagonisti iconici dei due romanzi ma se Verne decise di mantenere il lettore all’oscuro delle verità nascoste dietro le apparenze non vedo perché devo essere io a alzare il sipario.
Dietro alle cortine di fumo di celano due personaggi complicati, frammentati, socialmente non comuni. In alcune situazioni li si potrebbe definire… non amabili. Nonostante questo, coloro che si trovano coinvolti nelle loro orbite vengono travolti dal loro carisma e al contempo ne vengono respinti.
Non si può fare a meno di trovarsi mutati dopo averli conosciuti.
Se siete del parere che ogni storia debba avere un eroe, sappiate che Verne non ve lo renderà semplice.
Negli ultimi anni abbiamo avuto tripudi di eroi ed eroine complicate ma di cui è stato svelato ogni mistero togliendo pathos alla storia.
Sono pochi gli autori di letteratura fantastica e di avventura che, pur creando un mondo, lasciano ai lettori la possibilità di avere dubbi sui personaggi che si trovano davanti.
Jules Verne è uno dei precursori di questi ultimi.
Oltre ai mirabolanti viaggi e alle fantastiche avventure, qualcosa si agita nascosto e non visto dietro le cortine di fumo di un canovaccio in apparenza privo di macchie.
Beh, Ventimila leghe sotto i mari e il giro del mondo in 80 giorni sono viaggi pieni di scossoni e scogli aguzzi e la domanda che io vi pongo è: che siate ragazzi o adulti, siete pronti a vedere oltre?
Decidete quale viaggio intraprendere o partite per entrambi, vi auguro buona sorte!
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